Non ci posso credere. Sono io quello che deve correggere…sono il supervisore di mamma! Da quando mamma è tornata in questo periodo di prova io sono quello che deve controllare il suo lavoro. Dolce sapore della vendetta, sapevo che saresti arrivata una buona volta!Ecco il dramma amletico: Slappy o non Slappy? Questo è l’eterno dilemma. Slappy è l’uomo di colore rappresentato in un cartonato. Regge un pacco di birre in mano ed ha una scopa nell’altra e sorride in modo che potrei definire alquanto idiota. Mamma lo definisce razzista. Neppure a dirlo ecco che è iniziata la campagna anti-Slappy dove lei si è preoccupata di farmi togliere quella sagoma. Io, cosa che lei stessa mi ha detto, devo stare agli ordini del capo e il capo dice che deve restare. Come al solito mamma, che si arrende difficilmente, ha creduto che mostrando la mia foto sulla cassa (foto molto imbarazzante, per favore non chiedete altro) mi avrebbe convinto. Ma io che leggo il regolamento ho vinto un'altra battaglia, ma non la guerra. Il peggio credo sia stato quando lei è tornata in casa con quella stupida pubblicità e, durante un poker di papà con gli amici, lo ha mostrato a loro dicendo che io permettevo tali discriminazioni. E loro si sono messi a ridere. Due a zero per Malcolm. Alla fine mamma, non so per quale motivo, ha deciso di rinunciare. Ha abbandonato il guanto della sfida, mi ha detto che Slappy può restare. Che lo abbia fatto perché sa che, in verità, io lo trovo davvero offensivo? Che voglia che io lo tolga e così possa aver ragione? Perché riesce sempre a condizionare la mia vita?!