Perché devo sempre rimetterci nell’aiutare gli altri? Perché nessuno apprezza i miei sforzi altruistici? Kitty, la mamma di Stevie (si la donna che ho visto nuda dalla finestra), era stata via per qualche mese e stava per tornare. Una sera mamma aveva invitato a cena Abe e Stevie. Quel ragazzo era in iper-attività. Al pensiero di rivedere la madre andava davvero su di giri. Poi Abe va in un’altra stanza con papà e mamma e dice che lui e Kitty hanno divorziato. La solita storia. “stevie ora non ha più bisogno di entrambi, ora sta bene” per questo lo ha lasciato, perché Stevie non era più depresso ma aveva trovato la gioia di vivere. E questo grazie a chi? Al suo grande amico Malcolm. Mi sarei sentito molto più fiero di me stesso se questo non avesse voluto dire che ora sua madre non tornerà più a casa. Non sapevamo chi glie lo avrebbe detto. E’ vero, sono il suo migliore amico ma…non me la sentivo. Allora quello stupido di Reese si offre volontario e, senza aspettare risposta, va da Stevie. Stupido Reese.Ora papà si occupa di Abe come se fosse usa moglie e io cerco di rinvigorire Stevie. Non parla più, respira a malapena e neppure un po’ di basket lo solleva. E pensare che mi sono finto un disabile per giocare con lui! Ho tentato di sopportare questa situazione ma ho capito che dovevo fare qualcosa. Ed ho iniziato a colpirlo, a scuola, davanti agli altri. Ok, lo so cosa state pensando. Colpire con le palle un disabile, per giunta tuo migliore amico non è la soluzione migliore. Anche gli altri lo pensavano, infatti mi hanno gonfiato di botte.E mentre Reese stava ore e ore a leggere (lo so che è strano) un diario di chissà chi, Abe da padre andava a parlare con suo figlio. E a quanto pare ha funzionato. Il modo migliore per festeggiare era fare una bella partita a basket. In carrozzina. Anche perché questa volta non potevo davvero alzarmi da tutte le botte prese. Ma, i nostri avversari non mi hanno creduto e mi hanno picchiato. A quanto pare questo è il premio per essere altruista…